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24/07/25, 14:39

Carrick: "Vi svelo cosa successe quando Ronaldo tornò a Manchester"

"Cristiano Ronaldo al Manchester United, fu eccitazione pura": Carrick svela i retroscena e il trattamento "speciale"

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 Il ritorno di Cristiano Ronaldo al Manchester United nell'estate del 2021 fu un evento epocale, un'onda di entusiasmo che travolse Old Trafford. A rivelarlo è l'ex centrocampista e, all'epoca, membro dello staff tecnico di Ole Gunnar Solskjaer, Michael Carrick, che ha offerto uno sguardo inedito su quei mesi, confessando di aver trattato la leggenda portoghese in modo "diverso" rispetto agli altri giocatori.

Il "fermento incredibile" e l'esperienza surreale

Intervenendo al podcast "Rio Ferdinand Presents", Carrick ha descritto l'atmosfera surreale che si respirava a Carrington, il centro di allenamento dello United, rivedendo Ronaldo dopo oltre un decennio dalla sua partenza per il Real Madrid nel 2009.

"Sì, è stato bravo", ha esordito Carrick quando Ferdinand lo ha incalzato sul ritorno di CR7. "C'era un fermento incredibile in casa quando è tornato. C'era un'emozione incredibile durante quelle partite, e poi il suo ritorno. E anche solo vederlo di nuovo in campo è stato strano."

Un trattamento "diverso": non si allena una leggenda

Carrick ha poi spiegato come allenare Ronaldo abbia rappresentato una sfida completamente unica. "Per me, dal punto di vista di allenatore, ero davvero consapevole di doverlo trattare in modo molto diverso rispetto a quando tratterei alcuni dei giocatori più giovani o quelli che sono davvero intensi, cercando di aiutarli molto e di farli crescere."

Il concetto è chiaro: con un fuoriclasse del calibro di Ronaldo, l'approccio doveva essere differente. "È alla fine, quando è quello che è, sai, e lo rispetti per quello che è. E noi diamo qualche consiglio alla squadra. Non lo allenerai," ha sentenziato Carrick. "Non c'è modo che io lo stia allenando sulle sue corse o su dove arrivare. Ma è un aspetto completamente diverso dell'allenamento rispetto a quello che stavo allenando con alcuni degli altri ragazzi, dove cerchi davvero di dare loro aiuto e consigli e di migliorarli molto. È semplicemente incredibile quello che ha fatto."

L'evoluzione di Ronaldo e l'impatto sul gruppo

Ronaldo, arrivato allo United nel 2003, aveva consolidato il suo status di talento straordinario a Old Trafford, segnando oltre cento gol e contribuendo alla vittoria di tre Premier League e una Champions League. Carrick ha rivelato il suo stupore per i progressi di Ronaldo già nel loro primo periodo da compagni di squadra. "Voglio dire, per me, il primo anno in cui ho firmato, non ha segnato molti gol, ma era il 2006, il 2007, e giocava da ala destra. Era incredibile. Incredibile. E poi ha avuto l'esperienza di segnare gol. E poi è cambiato un po'. Ha segnato una quarantina di gol l'anno successivo."

Il ritorno di Ronaldo, nonostante alcuni momenti spettacolari, si è rivelato in definitiva deludente sia per il giocatore che per il club. Ha lasciato lo United nel novembre 2022 dopo la sua esplosiva intervista con Piers Morgan, durante la quale ha criticato le condizioni del club e la sua gestione sotto l'ex allenatore Erik ten Hag.

Nonostante le difficoltà, Carrick ha elogiato la stella dell'Al-Nassr, ormai quarantenne, per la spinta che ha portato e per il suo impegno nei confronti della forma fisica e della preparazione. "Credo che sia stato un vero entusiasmo," ha detto Carrick. "Ma quando è tornato, credo che tutti fossero impazienti di vedere cosa avrebbe portato. E ha dovuto gestirsi un po' di più. Era più intelligente allora per quanto riguarda il suo corpo e l'allenamento, e aveva bisogno di spingersi oltre."

E sulla presunta "pigrizia" difensiva di Ronaldo, Carrick ha cercato di chiarire: "No, ascolta, ci sono ovviamente parti in cui non è sempre una questione individuale. Cerchi di rimettere insieme la squadra e ci sono aspetti su cui stai cercando di lavorare. Ma lui ha segnato gol. Era sempre lì per segnare. L'ha sempre fatto. Continua a farlo. Sai, è quello che fa." Un quadro complesso di un campione unico, capace di ispirare e dividere, ma sempre al centro della scena.