19/07/25, 20:32
Azzurre, ora fateci sognare
Era dal '97 che la Nazionale femminile non raggiungeva le semifinali di un grande torneo internazionale. Ora l'ultimo step per entrare nella storia

Era dall’estate del ’97 che l’Italia femminile non raggiungeva le semifinali di un Europeo. Ci è riuscita pochi giorni fa, battendo 2-1 la quotatissima Norvegia – nonché favorita sulla carta anche per arrivare in fondo al torneo -, trascinata da una super Cristiana Girelli, protagonista di una doppietta da sogno, nonché da marcatrice più “anziana” nella storia di un grande torneo.
Già sono tanti, a questo punto, gli ingredienti per fare la storia, ma occorre aggiungerne altri per cucinarne una ancor più unica ed indimenticabile. L’appuntamento è martedì, contro l’Inghilterra campione in carica a Ginevra (ore 21), per il penultimo atto della coppa e per continuare a sognare, tra canti, balli e abbracci, ma anche tanto pallone.
E sarà semifinale, dicevamo, 28 anni dopo l’ultima, poi, quasi sempre bocconi amari da dover digerire, a fatica, per il nostro calcio.
La nostra ultima semifinale (prima di oggi)
Nell’ultimo ventennio, l'Italia è stata eliminata 4 volte al girone (compresa nell'edizione del 2022) e 2 volte ai quarti di finale (2009 e 2013). Lo score assoluto recita quindi un solo secondo posto, che è anche il miglior risultato di sempre agli Europei, nel 1993 e 1997, più un terzo posto nel 1987.
Negli Europei svedesi e norvegesi del ’97, dopo il primo posto nel girone con 5 punti conquistati a pari merito con la Germania, le azzurre, vista la composizione dell’Europeo (da appena 8 squadre partecipanti), si trovarono catapultate direttamente in semifinale.
Avversario, in quel 9 luglio ’97 a Lillestrøm, la Spagna. Che l’Italia dell’allora ct Sergio Guenza piegò con la punizione di Fiorini, dopo 11 minuti, e la zampata di Morace, dopo 29, prima dell’inutile gol nel finale di Parejo.
In Svezia, fu festa grande, sporcata poi in finale a Oslo dalla Germania, vittoriosa per 2-0. Fu argento per le azzurre e poi nulla più. Ora, l’occasione per rifarsi, quasi 30 anni dopo.